Canaglia Cercasi by James Hadley Chase

Canaglia Cercasi by James Hadley Chase

Author:James Hadley Chase [James Hadley Chase]
Language: eng
Format: epub
Tags: none
Published: 2012-01-31T05:00:00+00:00


XI

Tra le varie cose che avevo imparato quando prestavo servizio nei Commandos, c'era il modo di costruire un'efficace trappola esplosiva, e m'era venuta l'idea che proprio una trappola esplosiva poteva essere l'idea-le per ispirare a Sarek il terrore della morte.

Ormai che l'avevo convinta che le avrei ucciso il marito, dovevo far ve-dere che mettevo in atto la prima parte del piano, e la prima parte consiste-va nel terrorizzare Sarek al punto di indurlo a fuggire.

Perciò, il mattino seguente decisi di andare a Londra, per ricuperare un certo aggeggio che avevo sottratto dai magazzini dell'esercito prima di an-dare in congedo. Quell'aggeggio veniva usato abbondantemente, durante la guerra, e l'avevo incamerato, insieme a tante altre cosette di proprietà del-l'esercito, come souvenir degli anni migliori della mia vita.

Ricordavo che l'aggeggio si trovava in una valigia di cianfrusaglie varie che avevo lasciato in custodia a Netta, e il pensiero di rivedere Netta mi era tutt'altro che sgradito. Un paio d'ore della sua compagnia m'avrebbero piacevolmente riposato dalla violenza aggressiva di Rita.

Sedevo davanti al fuoco, pensando a Netta, in attesa che Rita finisse di riordinare la stanza da letto, quando il telefonò squillò. Sempre immerso nel ricordo di Netta, sollevai automaticamente la cornetta e dissi: «Pron-to?».

Salvo il lieve ronzio della linea, per un paio di secondi non udii nulla, poi la voce di Emmie domandò: «Siete voi, Mitchell?».

Ma sì, lo confesso. Il suono di quella voce nasale mi fece arrestare per un secondo i battiti del cuore. E mi congelò il sangue, parola mia.

Secondo gli accordi sarei dovuto essere a chilometri di distanza da Four Winds, e invece ero lì, alle nove del mattino, dopo avere evidentemente passato la notte solo in casa con la signora Sarek, e rispondevo al telefono come se fossi in casa mia. E a chi, poi? A Emmie. Tutto il mio bel piano andava in fumo, poco ma sicuro.

«Pronto? Siete voi, Mitchell?»

Il mio cervello si agitava nel cranio come una mosca impazzita. Non po-tevo pensare. Non potevo parlare. Non potevo nemmeno muovermi. Il pa-nico era tale che quasi non potevo tirare il fiato.

«Pronto? Pronto?»

Rita entrò di corsa. Un'occhiata alla mia faccia bianca e il sudore bastò a



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